Persepolis

Persepolis – Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud – 2007

Una favola moderna che racconta la rivoluzione di una donna dell’Iran

Siamo nel 1978 a Teheran. Marjane ha otto anni e pensa che un giorno diventerà un profeta che salverà il mondo. Guarda con i suoi occhi vispi e sagaci lo sgretolamento della sua terra sotto l’imposizione delle nuove leggi all’alba della rivoluzione islamica e sotto i bombardamenti della cruenta guerra intrapresa dal suo paese con l’Iraq. Cresciuta in una famiglia moderna, Marjane lascerà presto il suo paese per andare a studiare a Vienna dove si creerà la sua identità, di straniera in terra straniera.

Ritornerà in Iran soltanto anni dopo, accolta da un regime ancora più totalitario di quello lasciato.

Com’è vivere da donna dell’Iran? Ce lo racconta Marjane Satrapi in questa favola moderna intrisa di speranza e rivoluzione, facendosi portavoce dell’animo inquieto di tutte quelle donne (e uomini) che lottano, che continuano a sognare e che ancora non si sono arresi. Marjane Satrapi ci è riuscita, nella vita, come sullo schermo, con quest’opera che definire sublime pare addirittura troppo riduttivo.

Trovare il proprio posto nel mondo

Tratto dall’omonima autobiografia a fumetti, Persepolis raccoglie in bianco e nero con alcune macchie di colore le memorie di una donna come di un intero popolo. Quello iraniano, a cui l’autrice ha dedicato il premio della giuria vinto al Festival di Cannes 2007.

I flashback raccontati da una Marjane adulta raggiungono i tempi dell’infanzia a Teheran, dove coccolata da una famiglia rivoluzionaria e progressista partecipa attivamente a quel clima di speranza e cambiamento che allora si respirava subito dopo la caduta dello Scià. Quella speranza però quasi subito imprigionata in nuove legge repressive che priveranno giorno dopo giorno ogni minima illusione in questo popolo che voleva guardare lontano.

Da allora si fa largo la Marjane adolescente che raccoglie la scoperta di un mondo nuovo, quello europeo, parallelo e a tratti sconfinato rispetto a quello di origine, ma non per questo privo di difficoltà e sofferenza. Sperimenta la libertà, l’amore e le passioni che si intrecciano anche con la solitudine, il dolore e la diversità di una ragazza iraniana trapiantata in un Europa, sì in evoluzione, ma ancora incapace di accogliere il diverso.

E lo fa sempre con ironia, con sincerità senza dimenticarsi di sottolineare la complessità di vivere da stranieri in una terra che non è la propria, dove la conflittualità di due culture contrapposte si fa sentire soprattutto quando è più facile dimenticarsi ciò a cui si appartiene.

Tornata in Iran, Marjane nascosta dietro ad un velo fin troppo stretto per trattenere tutti i suoi respiri, studia, si innamora e si sposa. Ma dovrà nuovamente far fronte all’imperante desiderio di evadere da una società che non la rappresenta, facendosi largo con forza per trovare il suo vero posto nel mondo.

Formativo, intenso e profondo fino alla fine.

Voto 9/10

#rivoluzione #libertà #diversità

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