
Welcome – Philippe Lioret – 2009
Welcome ed il mare di ostilità che ci circonda
Bilal è un giovane curdo che tenta di arrivare dalla sua giovane fidanzata a Londra, promessa in sposa dal padre ad un altro ragazzo. Le strade di asfalto lo conducono fino a Calais, cittadina francese affacciata alla Manica. Dopo un tentativo fallito di entrare clandestinamente in Inghilterra, nascosto in un camion, decide che l’unica soluzione è arrivarci a nuoto. Attraverso il Canale della Manica. Chiede aiuto a Simon, un istruttore di nuoto francese: in lui troverà non solo un valido allenatore, ma anche accoglienza e coraggio, un roccia a cui aggrapparsi nel mare di ostilità e diffidenza che lo circondano.

L’integra facciata di integrazione molto spesso nasconde macchie di umidità
Uscito nel 2009 e vincitore di numerosi premi, il film ebbe un notevole riscontro di pubblico. In Francia il dibattito dell’immigrazione clandestina e della pesante riforma alla legge in tema di integrazione promulgata dall’allora presidente Sarkozy ebbe ripercussioni enormi soprattutto all’interno dell’opinione pubblica. La polemica espressa a più riprese nel film concerne soprattutto le dure misure attuate dal governo contro gli stessi cittadini francesi che favoreggiano i clandestini.
A distanza di qualche anno dalla sua uscita la tematica del film risulta ancora estremamente attuale e tortuosa: la promulgata tolleranza e integrazione di molti stati europei considerati “democratici” e aperti si è rivelata, il più delle volte, una semplice facciata. Certo, imbiancata di fresco ma che celante al suo interno enormi macchie di umidità, difficili da nascondere. Le leggi istituzionali inflessibili e severe non solo non riescono ad arginare il fenomeno ma fomentano i sentimenti egoistici della stessa popolazione.
Welcome è anche critica – non solo verso le istituzioni – ma soprattutto verso lo stesso corpo sociale rappresentato dai cittadini così, a primo acchito, emancipati e liberi che invece si rivelano spaventati e abbruttiti, insensibili e individualisti di fronte ad ogni evento “esterno” alla loro giurisdizione.
Il film però non si preclude un profondo messaggio di speranza. La solidarietà e l’amicizia che porta i due protagonisti a combattere le barriere in ogni modo, a non fermarsi al primo stop, a lottare fino allo stremo. Con coraggio certo ma sempre con una buona dose di “umanità” e rispetto verso l’altro. Anche se questo è straniero.
Voto 7/10
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